UN MONITO RUSSO
Noi, i sottoscritti, siamo Russi
che vivono e lavorano negli Stati Uniti. Abbiamo constatato, con crescente ansietà,
come l’attuale indirizzo politico di Stati Uniti e NATO ci abbiano messo su una
rotta di collisione estremamente pericolosa con la Federazione Russa e anche
con la Cina. Molti Americani, rispettati e patriottici, come Paul
Craig Roberts, Stephen
Cohen, Philip
Giraldi, Ray
McGovern e molti altri, hanno già messo in guardia su una incombente
Terza Guerra Mondiale. Ma le loro voci si sono completamente perse nella
cacofonia dei mass media, ricolmi di storie false ed ingannevoli, senza nessun
riscontro oggettivo, secondo le quali l’economia russa sarebbe in rovina e
l’esercito russo altrettanto malmesso. Ma noi, che conosciamo sia la storia
russa, che le attuali condizioni della società e dell’esercito russo, queste
bugie non possiamo mandarle giù. Sentiamo che adesso è nostro dovere, in
qualità di Russi residenti negli Stati Uniti, mettere in guardia il popolo
americano sul fatto che a loro è stato mentito, e raccontare la verità. E la
verità è semplicemente questa:
Se ci sarà una guerra con la
Russia, allora gli Stati Uniti finiranno sicuramente con l’essere distrutti e
la maggior parte di noi perirà.
Facciamo un passo indietro ed
inseriamo in un contesto storico ciò che sta accadendo ora. La Russia ha
sofferto moltissimo per colpa degli invasori stranieri, perdendo 22 milioni di
persone nella Seconda Guerra Mondiale. La maggior parte dei caduti erano
civili, perché la nazione era stata invasa, e i Russi hanno giurato che non
avrebbero mai permesso ad un tale disastro di ripetersi nuovamente. Ogni volta
che la Russia è stata invasa, ne è poi emersa vincitrice. Nel 1812 Napoleone
invase la Russia, nel 1814 la cavalleria russa sfilò a Parigi. Il 22 luglio
1941 la Luftwaffe di Hitler bombardò Kiev, l’8 maggio 1945 le truppe sovietiche
entrarono a Berlino.
Ma da allora i tempi sono
cambiati. Se oggi Hitler volesse attaccare la Russia, sarebbe già morto 20 o 30
minuti dopo, il suo bunker ridotto ad un mucchio di macerie fumanti da un
missile supersonico da crociera Kalibr lanciato da un piccolo battello russo da
qualche parte nel Mar Baltico. Le capacità operative del nuovo esercito russo
hanno dato una dimostrazione assai convincente durante le recenti operazioni in
Siria contro l’ISIS, Al Nusra e le altre formazioni terroristiche sponsorizzate
dall’estero. Molto tempo fa la Russia doveva rispondere alle provocazioni
combattendo sul terreno, sul suo stesso territorio, per poi lanciarsi in una
contro-invasione. Questo ora non è più necessario. Le nuove armi della Russia
rendono la rappresaglia istantanea, irrintracciabile, inarrestabile e perfettamente
letale.
Perciò, se un domani dovesse
scoppiare una guerra fra Stati Uniti e Russia, è garantito che gli Stati Uniti
verrebbero completamente annichiliti. Come minimo, non ci sarebbe più la rete
elettrica, Internet, gli oleodotti e i gasdotti, le autostrade, il trasporto
aereo e il sistema GPS. I
centri finanziari andrebbero in rovina. Le attività governative cesserebbero di
funzionare ad ogni livello. Le truppe americane, dislocate in tutto il pianeta,
non verrebbero più rifornite. Come massimo, l’intera massa continentale
degli Stati Uniti sarebbe ricoperta da uno strato di cenere radioattiva. Vi
diciamo questo non per essere allarmisti, ma perché, in base a tutto ciò che
sappiamo, siamo noi stessi allarmati. In caso di attacco, la Russia non si arrenderà,
reagirà e distruggerà completamente gli Stati Uniti.
La leadership statunitense ha fatto tutto
quanto in suo potere per spingere la situazione fin sull’orlo del disastro. In
primo luogo, la sua politica anti-russa ha convinto la dirigenza di Mosca che
fare concessioni o negoziare con l’Occidente è inutile. E’ diventato evidente
che l’Occidente darà sempre il suo sostegno ad ogni individuo, movimento o
governo che sia anti-russo, siano essi oligarchi russi evasori fiscali,
criminali di guerra ucraini già condannati, terroristi Wahabiti finanziati dai
Sauditi in Cecenia o delle povere di spirito, profanatrici di chiese, a Mosca.
Ora che la NATO, violando i suoi stessi precedenti impegni, si è espansa fino
ad arrivare ai confini veri e propri della Russia, con le truppe americane
dislocate negli Stati Baltici, con San Pietroburgo, la seconda, più grande
città russa, a portata della loro artiglieria, ai Russi non è rimasto più
spazio per potersi ritirare. Non attaccheranno, ma neppure indietreggeranno o si
arrenderanno. La dirigenza russa ha più dell’80% di sostegno popolare e il
rimanente 20% pensa che essa sia troppo timida nell’opporsi all’invasione
dell’Occidente. Ma la Russia risponderà, e una provocazione o un semplice
errore potrebbe scatenate una sequenza di eventi che finirà con la morte di
milioni di americani e gli Stati Uniti in rovina.
A differenza di molti Americani,
che considerano la guerra alla stregua di una eccitante e vittoriosa avventura
all’estero, i Russi odiano e temono la guerra. Ma sono anche pronti a
combatterla e sono ormai anni che si stanno preparando alla guerra. I loro
preparativi sono stati molto efficaci. A differenza degli Stati Uniti, che
sperperano miliardi su miliardi in programmi di armamento dubbiosi e dai costi
gonfiati, come il caccia multiruolo F-35, i Russi sono estremamente tirchi con
i rubli destinati alla Difesa, facendoli rendere almeno 10 volte di più di
quanto faccia l’ipertrofico apparato industriale americano. Anche se è vero che
l’economia russa ha sofferto per i bassi prezzi del settore energetico, essa è
ben lontana dall’essere nel caos, e ci si aspetta che ritorni a crescere già
dal prossimo anno. Il Senatore McCain una volta definì la Russia “Una stazione
di servizio mascherata da nazione”. Beh, ha mentito. Certo, la Russia è il
maggior produttore e il secondo maggior esportatore al mondo di petrolio, ma è
anche il maggior esportatore mondiale di cereali e di tecnologia correlata
all’energia atomica. E’ una società avanzata e sofisticata, al pari degli Stati
Uniti. Le forze armate russe, sia convenzionali che nucleari, sono ora pronte a
combattere e sono più che all’altezza di quelle degli Stati Uniti e della NATO,
specialmente se la guerra dovesse scoppiare in qualche località nelle vicinanze
del confine russo.
Ma un tale scontro sarebbe
suicida per entrambe le parti. Noi crediamo fermamente che una guerra
convenzionale in Europa abbia un’altissima probabilità di tramutarsi molto
rapidamente in nucleare, e che ogni attacco nucleare USA/NATO sulle truppe o sul
territorio russo scatenerebbe immediatamente un attacco nucleare russo di
rappresaglia sul continente americano. Contrariamente alle dichiarazioni
irresponsabili di certi propagandisti americani, i sistemi antimissili
balistici americani non sono in grado di proteggere il popolo americano da un
attacco nucleare russo. La
Russia ha i mezzi per colpire obbiettivi all’interno degli Stati Uniti con armi
a lunga portata, sia nucleari che convenzionali.
L’unica ragione per cui Stati
Uniti e Russia si sono ritrovati in rotta di collisione, invece di allentare le
tensioni e cooperare nel vasto settore dei problemi internazionali, è il
cocciuto rifiuto, da parte della dirigenza americana, di accettare la Russia
come un partner alla pari: Washington è assolutamente determinata ad essere il
“leader mondiale” e la “nazione indispensabile”, anche se la sua influenza
diminuisce in continuazione, sull’onda di una catena di disastri, sia militari
che di politica estera, come in Iraq, Afganistan, Libia, Siria Yemen e Ucraina.
La perdurante leadership mondiale americana è qualcosa che né la Russia, né la
Cina, né la maggior parte delle altre nazioni è più disposta ad accettare.
Questa graduale, ma evidente perdita di potere e di influenza ha portato la
dirigenza americana all’isteria, e dall’isteria al suicidio non c’è che un
piccolo passo. I leaders politici americani devono essere messi sotto
sorveglianza anti-suicidio.
In primo luogo, facciamo appello
ai comandanti delle forze armate degli Stati Uniti, affinché seguano l’esempio
dell’Ammiraglio William Fallon che, alla domanda sulla possibilità di una
guerra con l’Iran, sembra avesse replicato: “non
durante il mio turno di guardia”. Sappiamo che non avete tendenze suicide,
e che non volete morire in nome di un’arroganza imperiale che non sta né in
cielo né in terra. Se è possibile, dite per favore al vostro personale, ai
vostri colleghi e, sopratutto ai vostri superiori civili, che non ci sarà una
guerra con la Russia durante il vostro turno di guardia. Proprio come minimo,
prendete l’impegno con voi stessi e, dovesse mai arrivare il giorno in cui
venisse impartito l’ordine suicida, rifiutatevi semplicemente di eseguirlo per
il fatto stesso che sarebbe un ordine criminale. Ricordatevi che,secondo il Tribunale
di Norimberga, “Iniziare una guerra di aggressione… è non solo un
crimine internazionale, ma è il crimine internazionale supremo, che si
distingue dagli altri crimini di guerra perché racchiude in sé il male
complessivo di tutti quanti”. Dopo Norimberga, “stavo solo eseguendo gli
ordini” non è più una scusa valida, per favore, non diventate
criminali di guerra.
Facciamo inoltre appello agli
Americani affinché agiscano in modo pacifico, ma deciso, per opporsi ad ogni
partito o uomo politico che esasperi la Russia in modo irresponsabile e
provocatorio, e che approvi e sostenga una politica di folle confronto con una
superpotenza nucleare in grado di distruggere gli Stati Uniti in appena un’ora.
Parlate, andate oltre le barriere della propaganda dei mass media, e rendete
partecipi i vostri compatrioti americani dell’immenso pericolo insito in una
sfida fra Russia e Stati Uniti.
Non c’è una reale ragione per
cui Stati Uniti e Russia debbano considerarsi avversari. L’attuale confronto è
dovuto esclusivamente al punto di vista estremistico del movimento
neo-conservatore, i cui membri hanno infiltrato il Governo Federale degli Stati
Uniti, e che considerano ogni altra nazione che rifiuta di obbedire ai loro
diktat un nemico da schiacciare. Grazie ai loro sforzi instancabili, più di un
milione di persone sono già morte nella ex-Jugoslavia, in Afganistan, in Iraq,
in Libia, in Siria, in Pakistan, in Ucraina, nello Yemen, in Somalia e in molte
altre nazioni; tutto a causa della loro maniacale fissazione sul fatto che gli
Stati Uniti debbano essere un Impero mondiale, non solo una regolare e
normalissima nazione, e che tutti i vari leaders nazionali debbano o prostrarsi
davanti ad esso o essere rovesciati. Nella Russia, l’irresistibile forza del
movimento neo-conservatore ha alla fine trovato un ostacolo insormontabile.
Bisogna costringerli a fare marcia indietro prima che ci distruggano tutti.
Noi siamo assolutamente e
categoricamente certi che la Russia non attaccherà mai gli Stati Uniti o
qualsiasi altro stato dell’UE, che la Russia non è affatto interessata a
ricreare l’Unione Sovietica e che non esiste una “minaccia russa” o
un'”aggressione russa”. Molti dei recenti successi economici della Russia sono
dovuti in gran parte alla cessazione dei vecchi rapporti di dipendenza dell’era
sovietica, che le hanno permesso di seguire una politica del tipo “la Russia
prima di tutto”. Ma siamo anche anche più che sicuri che la Russia, in caso di
attacco, o anche di minaccia di attacco, non indietreggerà e che la classe
dirigente russa non “batterà ciglio”. Con una grande tristezza e il cuore
pesante essi faranno il loro sacrosanto dovere, e scateneranno un bombardamento
atomico da cui gli Stati Uniti non si riprenderanno mai più. Anche se l’intera
leadership russa fosse uccisa al primo attacco, la cosiddetta “Mano Morta” (il
sistema “Perimetro”) lancerebbe automaticamente abbastanza atomiche da
cancellare gli Stati Uniti dalla mappa politica. Sentiamo che è nostro dovere
fare tutto il possibile per prevenire una tale catastrofe.
*****
Pubblicato da Thesaker.is il 1 Giugno 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it e ClubOrlov
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.