Guerra nucleare, il giorno prima / Da Hiroshima a oggi: chi e come ci porta alla catastrofe.Intervengono l’autore Manlio Dinucci e Jean Toschi Marazzani Visconti. A cura di Zambon Editore.
IL GIORNO PRIMA
La storia della folle corsa agli armamenti
da Hiroshima ai nostri giorni
di Manlio Dinucci
La lancetta dell’«Orologio dell’Apocalisse» – il segnatempo simbolico che sul Bollettino degli Scienziati Atomici statunitensi indica a quanti minuti siamo dalla mezzanotte della guerra nucleare – è stata spostata in avanti: da 3 a mezzanotte nel 2015 a 2,5 minuti a mezzanotte nel 2017. Un livello di allarme più alto di quello della metà degli anni Ottanta, al culmine della tensione tra Usa e Urss.
Di fronte a questo fatto ci si aspetterebbe una allarmata reazione negli ambienti scientifici e culturali, nelle sedi politiche e parlamentari e, in generale, nell’opinione pubblica. Non è invece così. La notizia che la lancetta dell’Orologio dell’Apocalisse si sta avvicinando alla mezzanotte nucleare passa inosservata o, comunque, non suscita particolari allarmi.
Sembra di vivere nel film 'The Day After' (1983), in quella cittadina del Kansas dove la vita scorre tranquilla accanto ai silos dei missili nucleari statunitensi, con la gente che il giorno prima ascolta distrattamente le notizie sul precipitare della situazione internazionale, finché vede i missili balistici intercontinentali lanciati dai silos contro l’Urss e poco dopo spuntare i funghi atomici delle testate nucleari sovietiche.
Il libro, che ricostruisce la storia della corsa agli armamenti nucleari dal 1945 ad oggi sullo sfondo dei cambiamenti dello scenario internazionale, contribuisce a colmare il vuoto di informazione creato ad arte su questo tema di vitale importanza. Con la fine della guerra fredda, si è diffusa la sensazione che una guerra nucleare sia ormai inconcepibile e si è creata di conseguenza la pericolosa illusione che si possa convivere con la Bomba. Ossia con una potenza distruttiva che può cancellare la specie umana e quasi ogni altra forma di vita. Lo possiamo evitare, mobilitandoci per eliminare le armi nucleari dalla faccia della Terra. Finché siamo in tempo, il giorno prima.
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L’autore, giornalista e saggista, è stato direttore esecutivo per l’Italia della International Physicians for the Prevention of Nuclear War, associazione insignita nel 1985 del Premio Nobel per la Pace per aver «fornito preziosi servigi all'umanità divulgando informazioni autorevoli e diffondendo la consapevolezza sulle catastrofiche conseguenze di un conflitto nucleare».
The day before
The story of the crazy arms race
From Hiroshima to our days
By manlio dinucci
The hand of the "Doomsday Clock" - the symbolic timepiece that in the US Atomic Scientists Bulletin indicates how many minutes we have been since midnight in the nuclear war - has been moved forward: from 3 to midnight in 2015 to 2,5 Minutes at midnight in 2017. A level of alarm higher than that in the mid-2017. S, at the height of tension between the USA AND USSR.
In view of this, we would expect a alarmed reaction in scientific and cultural circles, in political and parliamentary forums and, in general, in the public opinion. It's not like that. The news that the doomsday clock is approaching nuclear midnight goes unnoticed or, however, does not arouse any particular alarm.
It appears to live in the film 'The Day After' (1983), in that small town of Kansas where life flows peacefully alongside the US nuclear missile silos, with people who the day before listen news about the crash of the international situation, as long as he sees The Intercontinental ballistic missiles fired from the silos against the USSR and shortly after the atomic mushrooms of Soviet nuclear warheads.
The book, which rebuilds the history of the nuclear arms race from 1945 to today on the backdrop of changes in the international scene, helps to fill the vacuum of information created to art on this vital issue. With the end of the Cold War, there has been a feeling that a nuclear war is now inconceivable and the dangerous illusion that we can live with the bomb. That is, with a destructive power that can erase the human species and almost any other form of life. We can avoid it, rally it to eliminate nuclear weapons from the face of the earth. As long as we're in time, the day before.
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The Author, journalist and essayist, was the executive director for Italy of the international physicians for the prevention of nuclear war, awarded in 1985 the Nobel Peace prize for " providing valuable services to mankind by disseminating authoritative information and spreading the Awareness of the catastrophic consequences of a nuclear conflict ".
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